I Sibillini "minori"

Sulle montagne umbre tra Castelluccio e Norcia.
Monte Patino, monte Lieto, il monte delle Rose, si viaggia tra i 1800 e i quasi 2000 metri; con Castelluccio come base di partenza diventano tonde elevazioni molto panoramiche dove camminare è bello e dove sentirsi soli è facile. Per chiudere nel migliore dei modi la giornata due passi (e due foto) tra le famose fioriture della piana di Castelluccio.


Una piacevole e, partendo molto presto al mattino, solitaria camminata per andare a toccare Monte Patino e Monte Lieto, due rilievi defilati rispetto alla catena principale formata dalle cime maggiori dei Sibillini ben più famosa e frequentata. L’escursione proposta offre l’attraversamento di boschi, vallate e pianori verdissimi ad inizio della stagione estiva per culminare sulla cima del Monte Lieto, notevole belvedere sui “Monti Azzurri”. Lasciata l’auto nei pressi della piazzetta di Casteluccio si imbocca la strada brecciata che costeggia Monte Veletta e sale gradatamente con la visuale che comprende il Piano Grande per poi addentrarsi lungo ampi pianori alternati a tratti nel bosco fino ad uscire definitivamente allo scoperto avendo già il Monte Patino all’orizzonte. Giunti nei pressi del Monte delle Rose, ad un bivio evidente si prende il sentiero che sale sulla sinistra per giungere al caratteristico valico di Forca di Giuda da cui con un lungo traverso sospeso su vallate scoscese si raggiunge la selletta tra Monte Patino e la sua anticima (in realtà di poco più elevata) e subito dopo la vetta dove campeggia un’enorme croce. Dopo una sosta e qualche scatto ai panorami circostanti si ritorna sui propri passi fino al valico e con una breve salita si guadagna la cima tondeggiante del Monte delle Rose da cui si intuisce la facile via da seguire per portarsi alle falde del Monte Lieto; percorso un breve tratto a vista ci si raccorda infatti con il sentiero che sale dalla Valle Canatra dopo di che affrontano a vista i ripidi prati che salgono diretti all’altopiano sommitale compreso tra Monte Lieto e la sua anticima (il Monticello nella carta dei sentieri). Giunti in cima il panorama si fa molto interessante con la visuale che spazia su buona parte delle montagne maggiori dei Sibillini, praticamente si osserva quasi tutto escluso il Vettore che rimane celato dalla massiccia dorsale del Monte Redentore; più in basso invece risaltano le geometrie dei campi coltivati nei pianori attorno a Castelluccio di cui si intuiscono nel periodo giusto le sgargianti colorazioni dei giorni della “Fiorita”. Lasciata il Monte Lieto l’escursione si completa con l’attraversamento della bella Valle Canatra solcata da un comodo sentiero dapprima nel bosco e poi allo scoperto accolti tra due ali di notevoli fioriture; la valle dapprima incassata diviene via via più ampia fino a sfociare sulle coltivazioni che digradano sino al Pian Perduto, offrendo delle viste regalano dei momenti di vera pace interiore. Giunti al fondo della valle il sentiero torna ad essere una comoda strada sterrata che si snoda tra le coltivazioni e con alternarsi di qualche tratto all’ombra del bosco riporta in breve alla piazzetta da cui l’escursione aveva preso avvio, ora decisamente affollata di turisti che si aggirano tra i chioschi mangerecci e non nel pieno delle attività ... colonne di fumo dai tanti aromi si innalzano in cielo dalle griglie, una boccata d’ossigeno all’economia di questa comunità.